Vietato farlo davanti ai figli: coppia di Verona stipula uno strano contratto

Una coppia ha fatto mettere nero su bianco tutta una serie di regole su cosa si può e cosa non si può fare davanti ai figli.

I due coniugi ha fatto mettere nero su bianco una clausola davvero insolita per tutelare il più possibile il benessere dei loro bambini.

Clausola di divorzio verona
Coppia divorzia (Ansa/archivio) Topday

La coppia- due medici di Verona – avevano divorziato nel 2020. Avendo figli piccoli hanno cercato di gestire tutto nel migliore dei modi per non far soffrire i bambini. Tuttavia la situazione si è rivelata ben presto complicata e allora l’uomo ha presentato ricorso in Tribunale chiedendo che venissero modificate alcune condizioni stipulate in sede di divorzio. I due ex coniugi, su consiglio del giudice, si sono rivolti ad uno psicologo specializzato nella gestione delle separazioni. Il professionista ha aiutato i genitori a stipulare un contratto di ben 8 pagine volto a tutelare i figli da traumi ed eventuali conflitti. Così  i due hanno concordato, mettendolo nero su bianco, ogni dettaglio dell’educazione che intendono impartire ai figli: dalla religione al pediatra, dalle feste di compleanno al proposito di evitare, davanti a loro, momenti di rabbia o battute irriverenti nei confronti dell’ex coniuge. Il contratto è stato successivamente avvallato con decreto del Tribunale civile.

Vietato davanti ai figli

Clausola divorzio
Vietato davanti ai figli (Ansa/Matteo Corner/archivio) Topday

Il patto impone alla mamma e al papà di essere collaborativi, condividendo con l’altro genitore tutte le informazioni riguardo alla scuola, la salute e la sicurezza dei figli. Vietato squalificare l’ex coniuge parlandone male o definendolo in modo offensivo e su questo aspetto il contratto è molto insistente: i bambini non devono mai ricevere informazioni denigranti, squalificanti o alienanti o assistere a comportamenti negativi di un genitore nei confronti dell’altro. I due hanno inoltre  concordato le scuole da far frequentare ai figli e si sono vincolati a educarli alla religione cattolica facendo in modo che frequentino il catechismo parrocchiale e un’attività sportiva. Concordati anche gli aspetti relativi alla salute, compresi i medici e il dentista ai quali affidare i bambini. Secondo l’avvocato Barbara Lanza, responsabile veneto dell’Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia, si tratta di una piccola rivoluzione: “Il patto genitoriale nasce dalla considerazione che oramai i tribunali si stanno trasformando nel teatro dove mettere in scena tutte le frustrazioni e i litigi tra divorziati, che arrivano a discutere davanti al giudice per banalità come la festa di compleanno o il taglio di capelli del figlio“. Insomma anche se un matrimonio finisce, si può cercare i rendere meno traumatico il divorzio e, soprattutto, il rispetto, il buon senso e la tutela dei figli non devono mai terminare.

 

Fonte: Corriere della sera, Fanpage

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