“Non andare in salotto”,dice il figlio alla madre. Aveva appena sgozzato il padre

Tragedia in provincia di Treviso. Un giovane di 24 anni ha sgozzato suo padre mentre l’uomo stava dormendo.

Da quanto emerso il 24enne, Riccardo De Felice, ha stordito il padre, già assopito sul divano, con due sprangate in testa, poi lo ha ferito mortalmente alla gola con tre fendenti, utilizzando un coltello da cucina.

Figlio uccide padre
Sgozza il padre (Ansa Us Carabinieri/archivio) Topday

La tragedia si è consumata in un appartamento  al secondo piano di via Rosolen, a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso. La vittima è Francesco De Felice, 56 anni, tenente colonnello dell’esercito da qualche mese in congedo dopo aver lavorato, come ultimo incarico, al Cimic Group di Motta di Livenza. A ucciderlo è stato il figlio minore, Riccardo. Il giovane non ha opposto resistenza ai Carabinieri chiamati dalla madre, Adriana. Ha atteso sotto shock i militari e poi ha confessato tutto. Riccardo ha detto che si sentiva perseguitato dal padre. Il procuratore della Repubblica ha subito individuato un quadro clinico preoccupante: il ragazzo è vittima di deliri e manie di persecuzione. Nei confronti del 24enne verrà certamente disposta una perizia psichiatrica in quanto si tratta di un soggetto in evidente stato di paranoia, che ha manifestato con evidenza stati di delirio persecutorio, negli ultimi tempi concentratisi sul padre.

Chi è l’uomo che ha ucciso suo padre

Sgozza il padre in salotto
Riccardo de Felice e il padre (foto social) Topday

Riccardo De Felice – ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato – si era recentemente rivolto a uno psicologo, ma nei suoi confronti non era stato avviato alcun percorso terapeutico, a quanto pare, né con i servizi dell’Usl né con quelli del Comune di Vittorio Veneto. I genitori si erano resi conto dei disturbi del figlio ma forse avevano sottovalutato la gravità della situazione.  Il giovane, dopo aver interrotto gli studi di Filosofia presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, era andato a lavorare alla Zoppas di Conegliano ma nkn era andata bene neppure lì.  Nell’ultimo periodo Riccardo era disoccupato e da qualche giorno si era pure allontanato dall’abitazione dei genitori. Negli ultimi giorni il padre e la madre non riuscivano più a trovarlo, e si erano messi a cercarlo ovunque. Il padre lo aveva rintracciato in zona Pedemontana, ma Riccardo non aveva voluto salire in auto con lui: era sconvolto, delirante e inavvicinabile. Tuttavia, dopo qualche giorno,  sempre il padre lo aveva trovato in un locale a Vittorio Veneto ed era riuscito finalmente a riportarlo a casa. Di certo c’era consapevolezza nella famiglia che il ragazzo avesse bisogno di aiuto, e per questo si erano rivolti a uno psicologo. Ma non c’era mai stato bisogno di chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine.  Quella notte la madre del giovane si era svegliata di soprassalto e ha trovato la porta del soggiorno sbarrata. Riccardo le ha detto: “Non andare di là“.  Il ragazzo, pochi minuti prima, verso le 4.20, mentre il padre dormiva sul divano, lo aveva colpito in testa con la sbarra per fare le trazioni e poi con uno dei coltelli da cucina lo aveva sgozzato.  Ennesima tragedia che si consuma in famiglia.

Fonte: Messaggero, Gazzettino

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