Roma: la mamma si addormenta, quando si sveglia il neonato è morto

Una nuova, piccola vita aveva portato gioia ai giovani genitori, ma la felicità non è durata. Dopo soli tre giorni i genitori hanno dovuto dire addio al loro primo figlio.

Il neonato è morto la notte tra il 7 e l’8 Gennaio scorso, all’1.40 del mattino; il piccolo e la mamma si trovavano nel reparto di ginecologia dell’ospedale Pertini di Roma quando si è consumata la tragedia. Il suo primogenito era nato solo tre giorni prima.

Roma neonato muore soffocato
Il piccolo è morto per soffocamento/ Topday

Quella notte la madre, di 29 anni, si era addormentata con il piccolo ancora in braccio -probabilmente dopo averlo allattato- data la stanchezza accumulata nei giorni precedenti, tra il parto ed il prendersi costantemente cura del neonato. Quando si è svegliata, la tragedia.

Tutto il reparto era nel caos e la donna ha capito subito che fosse successo qualcosa di grave; a quel punto un’infermiera del reparto l’ha avvertita che suo figlio non respirava più. I soccorsi non sono riusciti a riportare la vita nel piccolo corpicino, sul quale è già stata effettuata l’autopsia.

La magistratura ha aperto un’inchiesta sul caso, per presunto omicidio colposo. Adesso la polizia ha sequestrato anche la cartella clinica del piccolo ed è stato identificato tutto il personale di turno al reparto al momento della tragedia. Dalle prima indagini l’ipotesi più plausibile è che la madre abbia involontariamente schiacciato il bambino durante il sonno.

Una morte evitabile

Il problema è capire perché il neonato è stato lasciato nel letto con la madre, perché nessuno lo abbia spostato nella culla accanto al letto. La colpa sarebbe della mancanza di personale, una situazione già denunciata il 29 Dicembre scorso dalla Uil. “In ginecologia da ormai anni le infermiere non ci sono proprio più”, aveva spiegato Michele Cipollini.

Neonato soffocato Roma
Mamma e figlio si trovavano all’ospedale Pertini di Roma – topday.it

Anche la coppia, devastata dalla perdita del figlio, la pensa allo stesso modo. “La mia compagna era stanchissima, eppure il bambino è stato sempre con lei, per quasi quattro giorni”, ha spiegato il padre del piccolo. “Più volte sia io che lei abbiamo implorato il personale di poterlo prendere e portarlo al nido per qualche ora per farla riposare. Inutilmente”.

Anche la nonna del piccolo ha partorito, a suo tempo, nello stesso ospedale, “ma all’epoca erano le addette del nido a portarmi la bambina per allattarla per poi riportarmela via”. La colpa sembra quindi ricadere sul personale dell’ospedale.

Intanto il direttore sanitario del Pertini, Giuseppe Gambale, ha dichiarato di aver “fornito agli inquirenti tutto ciò che era a nostra disposizione per fare piena luce sull’accaduto. Per rispetto delle indagini e anche del dolore della famiglia non mi sento di dire altro”.

Impostazioni privacy