Hai un animale domestico in casa? Il rischio demenza diminuisce drasticamente

Gli amici a quattro zampe aiuterebbero a ridurre il rischio di demenza negli anziani. Andiamo a vedere insieme questa notizia.

Crescere con un cane in casa è davvero molto vantaggioso non solo se avete i bambini. Infatti, secondo alcuni studi, farebbe del bene anche agli anziani. Ma andiamo a vedere in che modo. Prendersi cura di un animale domestico può avere effetti molto positivi: questo è l’argomento principale su cui verte una ricerca fatta pubblicata sulla rivista Jama Network Open.

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I cani fanno bene agli anziani – Topday.it

Il cane, fin dall’antichità, è il migliore amico dell’uomo. Gli amici pelosetti, quindi, aiutano a ridurre la solitudine, lo stress e danno una mano anche a chi soffre di depressione. Secondo questo studio, quindi, chi ha più di 50 anni e chi soprattutto vive da solo con un animale domestico hanno un rischio minore di ammalarsi di demenza senile.

Insomma, avrebbero un minor peggioramento della memoria verbale rispetto a soggetti non hanno un amico a quattro zampe. Ma adesso andiamo ad analizzare meglio questo studio, dove emerge che è meglio vivere con un animale domestico.

I cani fanno bene agli anziani: ecco il motivo

Alcuni studi hanno dimostrato di come i cani ed i gatti aiutino a vivere meglio non solo le persone più giovani, ma anche e soprattutto gli anziani. Infatti, i proprietari dei cani hanno l’abitudine di uscire di casa spesso e di fare anche molto movimento. Inoltre, hanno anche modo di fare nuove conoscenze.

Ed anche le persone con un cane sono molto più attive fisicamente, l’esercizio riduce un accumulo anomalo di proteine nel cervello che si riscontra nei pazienti affetti da demenza, oltre a promuovere il flusso di sangue nel cervello e a stimolare la crescita e la sopravvivenza delle cellule.

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I cani “obbligano” i loro padroni a fare attività fisica – Topday.it

Alcuni studi hanno dimostrato di come “la cura del cane potrebbe contribuire al mantenimento dell’attività fisica, inclusa l’abitudine all’esercizio fisico, e alla partecipazione sociale anche a fronte di restrizioni alle interazioni come quelle sperimentate durante la pandemia di Covid-19”.

I ricercatori pensano che la solitudine sia una delle cause principali dell’aumento della demenza e la conseguente decadenza di tutte le facoltà cognitive. Da quanto si evince da questi studi, quindi, i risultati ottenuti sono stati davvero molto buoni. Dovranno essere fatte molti più studi per confermare questa tesi.

Purtroppo, oggi non c’è nessuna ancora cura, solo alcune terapie che possono limitare il declino cognitivo. Per questo motivo, gli studiosi si trovano “costretti” ad analizzare la popolazione e tutti i fattori che portano a questo tipo di decadimento mentale.

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