Bambino morto a Sharm: dopo mesi l’ Egitto dice la verità

Lo scorso 2 Luglio la famiglia Mirabile Stava trascorrendo una tranquilla vacanza a Sharm el Sheikh quando è avvenuta la peggiore delle tragedie.

Il piccolo Andrea Mirabile è morto quel giorno, in Egitto, a causa di quella che i medici del luogo avevano diagnosticato come una semplice intossicazione alimentare. Fin da subito, la diagnosi dei medici della guardia medica del resort, ha lasciato parecchi dubbi nei medici italiani.

Morte bambino Sharm
Andrea Mirabile è morto dopo essersi sentito male in vacanza (topday.it)

Ciò che ha dato da pensare è il fatto che anche il padre del piccolo ha passato giorni di agonia in ospedale, a lottare tra la vita e la morte con la stessa malattia che ha colpito il figlio. A quel punto la famiglia si è rivolta agli avvocati e la Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta, seguita dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal pm Brucoli.

Dopo svariati mesi, le indagini sono giunti ad una conclusione che potrebbe essere la più plausibile: non si sarebbe trattato di una semplice intossicazione alimentare, bensì di un vero e proprio avvelenamento da contatto. Ancora, però, non è stato determinato quale sia la sostanza letale che ha causato il decesso del bimbo.

Nuova svolta nel caso

La famiglia ha presentato un esposto che ha dato il via all’autopsia sulla salma del piccolo corpo; il medico legale ha perso chiesto di poter prendere in visione la relazione fatta dal medico egiziano che per primo ha visitato il piccolo Andrea.

Morte bambino Sharm
Gli inquirenti credono che si tratti di avvelenamento da contatto (topday.it)

 

La chiave per scoprire il mistero della sua morte è proprio quella relazione, che dovrebbe rivelare il contenuto gastrico. Il documento è da pochissimo arrivato al pc Vittorio Coppola; adesso si attende che le duecento pagine vengano tradotte e trasmesse, in secondo luogo, alla Procura.

Nonostante il quadro non sia perfettamente chiaro, anche dal punto di vista medico, appare sempre più probabile che la prima diagnosi di intossicazione alimentare sia sbagliata e che ad uccidere Andrea sia stato un vero e proprio avvelenamento da contatto.

A rafforzare questa tesi è il fatto che tutta la famiglia si sentì male l’1 Luglio scorso; la madre -al tempo al quinto mese di gravidanza- è stata la più fortunata dei tre. Le condizioni di salute del marito e del figlio sono peggiorate a vista d’occhio, e per Andrea non c’è stato nulla da fare.

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