Andrea, morto a 14 anni: “I soccorsi non hanno fatto abbastanza”, dicono i familiari

È tra le più tragiche la morte di Andrea Demattei, il giovanissimo 14enne che, durante un allentamento in canoa, è rimasto incastrato in acqua per più di un’ora.

L’incidente è avvenuto il 12 Gennaio scorso, quando il giovane di Sestri Levante era uscito in canoa insieme all’istruttore. Purtroppo la sua canoa è rimasta incastrata lungo il fiume Entella a Genova, lasciandolo alla mercé dell’acqua gelida per più di un’ora.

Andrea Demattei
Andrea Demattei è morto all’Ospedale Gaslini di Genova (topday.it)

Quando i soccorritori sono riusciti a tirarlo fuori era già troppo tardi; Andrea è arrivato in condizioni critiche all’ospedale Gaslini e “ha lottato come un leone” per quattro giorni. L’adolescente è morto ieri, circondato da amici e parenti.

Istituto Gaslini ha rivelato che, secondo il volere dei genitori, gli organi di Andrea verranno donati. Intanto la magistratura ha aperto un’indagine sul caso e il pm crede possano esserci gli estremi per parlare di omicidio colposo.

Sarà decisivo capire se, quel giorno, il fiume fosse navigabile in sicurezza, se la canoa fosse idonea e se il 14enne indossasse le adeguate protezioni. Secondo i genitori i soccorritori sono da incolpare per la morte del figlio. “Non c’è stato nessun coordinamento” hanno lamentato, “se avessero agito diversamente le condizioni di Andrea non sarebbero state così disperate”.

I familiari denunciano: poteva salvarsi

Il ragazzo aveva sbattuto contro un tronco e la canoa si è ribaltata: l’istruttore è corso subito ad aiutarlo, sorreggendogli la testa fuori dall’acqua per non farlo annegare. I Vigili del fuoco ed i sommozzatori hanno dovuto aprire un varco con motosega e verricello per tirarlo fuori.

Andrea Demattei
I soccorsi hanno impiegato più di un’ora per salvare Andrea dall’acqua (topdayi.t)

Uno sforzo che poteva essere compiuto in meno di un’ora, secondo i familiari. Lo ha denunciato anche lo zio di Andrea, Federico Stagnaro, in un post sul suo profilo Facebook: “Ci tenevo a precisare che Andrea è stato un leone ed ha combattuto in acqua per un tempo infinito, con lui, il suo istruttore, al quale va tutta la nostra riconoscenza“.

“Tenendogli la testa fuori dall’acqua, lo ha difeso dalla possibilità di bere. Andrea è arrivato al Gaslini senza bere una goccia d’acqua e con tutte le ossa integre senza un minimo di trauma fisico. Andrea è morto di freddo. La sua anima è volata via sul fiume e non all’ospedale”.

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