Docente transessuale licenziata: ora la scuola deve risarcirla

Un un istituto scolastico di Roma dovrà risarcire una docente che, secondo i giudici, è stata licenziata per una motivazione illegittima.

I fatti risalgono al 2019. L’allora 25enne Giovanna Cristina Vivinetto fu licenziata dall’Istituto paritario Kennedy di Roma dopo solo tre settimane dall’inizio dell’incarico.  La prof ha portato i vertici della scuola in Tribunale e ha vinto.

Professoressa transessuale licenziata
Giovanna Cristina Vivinetto/ Topday

Secondo la docente il suo licenziamento fu dovuto al suo orientamento di genere: Giovanna Cristina Vivinetto, infatti, è una transessuale. Il Tribunale ha riconosciuto l’illegittimità del recesso della scuola dal contratto di lavoro. Il giudice ha riconosciuto che le ragioni che hanno indotto la scuola a risolvere il rapporto di lavoro con la Vivinetto erano collegate alla sua condizione di transessuale. Così il Kennedy è stato condannato a risarcire la docente con circa 11mila euro, che corrispondono agli stipendi che Vivinetto avrebbe percepito fino al termine del contratto di collaborazione. Vivinetto ha raccontato come andarono i fatti nel 2019 : “All’inizio mi dissero che i genitori si erano lamentati del fatto che spiegavo troppo velocemente e che ero indietro nel programma“.

La scuola ha confessato

Professoressa transessuale licenziata
Vivinetto dovrà essere risarcita/ Topday

Ma poi accadde qualcosa che fece capire alla prof le vere ragioni del suo licenziamento. Infatti, nel medesimo istituto, fu chiamato per un colloquio un suo ex  compagno dell’università al quale venne detto di  togliersi il piercing, spiegandogli che in quella scuola erano rigidi, tanto da aver licenziato la professoressa di Lettere perché transessuale. A quel punto  Vivinetto aveva le prove: era stata licenziata non perché non fosse brava ad insegnare ma unicamente perché transessuale. Così la prof decise di fare causa alla scuola. Causa che lo scorso 2 novembre l’ha vista vincitrice: “Durante il processo sono stata dipinta come una scansafatiche e depravata. Una mamma di un’alunna che non era della mia classe ha testimoniato addirittura che la figlia aveva sentito da altre persone che facevo domande di natura sessuale ai ragazzi. Naturalmente l’ho querelata. Fa sorridere perché è come l’ignorante medio dipinge la persona transessuale: fissata con il sesso, iper sessualizzata e altri pregiudizi simili” – ha concluso Vivinetto.  Oggi Vivinetto lavora come insegnate di sostegno di ruolo in una scuola media.

Fonte: Repubblica, Giornale

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