Giovane cameriere ridotto in fin di vita. Aveva litigato con un cliente

Un giovane cameriere sta lottando tra la vita e la morte dopo essere stato aggredito fuori dal locale in cui lavora.

Il ragazzo, Marco Pannone, è il nipote dello chef Massimiliano Sepe. Uscito dal lavoro è stato aggredito, massacrato di botte e poi lasciato sull’asfalto agonizzante. Ora è in coma.

Cameriere picchiato a Londra
Marco Pannone (foto web) Topday

Marco Pannone, 25enne originario di Fondi, in provincia di Latina, si era trasferito a Londra per lavoro. Ed è proprio all’uscita del pub londinese che il giovane è  stato massacrato a cazzotti e lasciato per terra sul retro del locale.  Ancora da chiarire le cause che hanno portato all’aggressione del giovane cameriere italiano. L’unico dettaglio che è emerso è che quella sera Marco aveva avuto un diverbio con un cliente che non voleva lasciare il pub che stava chiudendo. Ora il 25enne sta lottando tra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva del King’s College Hospital dove è stato ricoverato e operato d’urgenza con l’asportazione di una parte della calotta cranica nel disperato tentativo di salvarlo. Si trova in coma. La famiglia in Italia è stata avvisata la mattina successiva ai fatti attraverso Facebook. Ad avvisare i genitori di Marco è stato un amico che frequenta con lui una palestra di kickboxing. Un messaggio scioccante, arrivato sul profilo della sorella maggiore dove si diceva solamente che Marco era stato aggredito, era stato portato in ospedale e stava molto male. La Polizia londinese è al lavoro sul caso, mentre le ambasciate sono in contatto per dare notizie ai familiari e fare accertamenti.

Chi è Marco Pannone

Cameriere picchiato Londra
Il cameriere ridotto in fin di vita (foto web) Topday

Tutti sperano di veder tornare Marco a Fondi, la cittadina che gli ha dato i natali e che lui, qualche anno fa, decise di abbandonare per volare a Londra in cerca di nuove opportunità. Marco è inoltre esperto di kickboxing, disciplina che pratica da tempo. Con ogni proabilità chi lo ha aggredito lo ha sorpreso alle spalle senza dargli il tempo di reagire. Il suo vecchio maestro, Bruno Romano, che  allenava Marco quando ancora viveva a Fondi, ha raccontato: “Non ha mai litigato non nessuno, anzi, Marco ha combattuto sempre e solo in palestra. I compagni della palestra sono stati i primi ad essere avvertiti dagli aminici londinesi tramite i social, perché il locale in cui lavorava non aveva contatti con i familiari”. Tutti facciamo il tifo per questo giovanissimo italiano, aggredito in modo brutale e meschino. Come brutale e meschino è stato il gesto di un 20enne che ha decapitato il cugino e poi si è fatto un selfie con la testa recisa.

Fonte: Corriere della sera, TgCom24

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