Polina, trovata morta in un canale: non è stato un incidente

Cambio di rotta sulla morte di Polina Kochelenko. Si pensava si fosse trattato di un incidente ma potrebbe non essere così.

La 35enne, criminologa e addestrative di cani, era stata trovata morta in un canale di Valeggio nell’aprile del 2021. Si pensava a un tragico incidente, ma ora si indaga per omicidio volontario.

Polina Kochelenko omicidio volontario
Polina Kochelenko (Credits: Polina Kochelenko Facebook) Topday

Nuovi elementi inducono a pensare che Polina Kochelenko – trovata morta in una roggia a San Giorgio Lomellina nell’aprile 2021 – potrebbe essere stata uccisa. Fino a pochi mesi fa si pensava che si fosse trattato di un tragico incidente, cioè che la donna fosse annegata nel tentativo di salvare uno dei suoi cani con cui stava passeggiando quel giorno. Si pensava che l’animale fosse caduto in acqua e la donna fosse morta cercando di salvarlo. Si fece strada anche l’ipotesi del malore improvviso. Un’ipotesi ritenuta inverosimile da parte della madre, Alla Kochelenko, sin dal giorno del ritrovamento del corpo. Ora, dopo un ulteriore sopralluogo da parte degli inquirenti in quella roggia, si indaga per omicidio volontario.

La scomparsa della vittima

Polina Kochelenko omicidio volontario
Polina Kochelenko e la madre (Credits: Polina Kochelenko Facebook) Topday

Polina Kochelenko era scomparsa la sera del 16 aprile del 2021. A denunciarne la scomparsa fu la madre con la quale la 35enne si sarebbe dovuta incontrare il giorno seguente. Polina aveva 35 anni ed era nata a Mosca. Si era laureata in criminologia, ma la sua più grande passione erano i cani. Dal dicembre del 2020 viveva a Valeggio – Pavia – e proprio in uno dei campi lì vicino è stata trovata morta. Quello che si sa è che Kochelenko quel giorno stava passeggiando con dei cani che le erano stati affidati. Inizialmente la  Procura aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma giorno dopo giorno si faceva sempre più strada l’ipotesi di un tragico incidente o di un malore. Ipotesi che avrebbe presto portato all’archiviazione del caso. Archiviazione alla quale la madre della giovane vittima si è sempre opposta in quanto la donna ha sempre sostenuto che la figlia non poteva essere morta per un malore  improvviso in quanto godeva di ottima salute. Inoltre, elemento determinante per il cambio di rotta,  alcuni dei cani di razza che Polina aveva con sé non sono mai stati ritrovati, né vivi né morti. Lo scorso 6 giugno il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pavia, Maria Cristina Lapi, ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione riaprendo di fatto l’intero caso.

 

Fonte: Fanpage, Giorno

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