Alice esce con un collega ma non torna a casa: la trovano carbonizzata nella sua auto

È mistero su cosa sia successo ad Alice Neri. La giovane mamma è stata trovata carbonizzata dentro la sua auto.

Alice quella sera, senza dirlo al marito, era uscita con un collega per andare a bere qualcosa in un locale. La giovane mamma non è più tornata a casa.

Alice neri carbonizzata in auto
Alice Neri con il marito (Facebook) Topday

Il marito, non vedendola rientrare, ha dato l’allarme denunciandone la scomparsa. Il giorno seguente il corpo senza vita di Alice Neri è stato trovato nella sua auto. La tragedia  è avvenuta a Concordia, in provincia di Modena. Inizialmente furono sospettati tanto il marito quanto il collega con il quale la vittima era uscita quella sera ma, con il passare dei giorni, i sospetti si sono incentrati sul 29enne tunisino Mohamed Gaaloul. Il giovane, infatti,  è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza che lo immortalano vicino all’auto della donna nelle ore immediatamente precedenti al delitto. Il 18 novembre, dopo il turno di lavoro, Alice era tornata a casa e poi era nuovamente uscita per un aperitivo. Si era incontrata con un collega con cui si era intrattenuta tutta la sera. Le immagini delle telecamere che vigilano sul parcheggio in cui la vittima aveva lasciato l’auto, hanno ripreso l’arrivo  del giovane tunisino in sella ad una bicicletta, intorno alle 3 di notte.

Violentata per oltre un’ora

Alice neri carbonizzata in auto
Alice Neri (Facebook) Topday

Mentre Alice e il collega bevevano qualcosa al bar, Mohamed  era per conto proprio nell’attigua sala slot. Alice aveva lasciato il locale verso le 3:40. La bici era ancora lì nel parcheggio mentre Mohamed è stato ripreso mentre si avvicinava alla Ford Fiesta di Alice. Oltre a un’immagine ripresa dalle telecamere, ci sarebbe anche un testimone che, sentito dagli investigatori, ha riferito di aver visto una persona, descritta come l’indagato, accostarsi alla macchina di Alice Neri. La madre della vittima, la signora Patrizia, teme che la figlia non sia stata solo uccisa ma anche abusata a lungo dal suo assassino. La versione della donna è che l’assassino abbia aspettato che il collega di Alice se ne andasse per poi aggredire fisicamente la figlia dentro l’automobile ferma nel parcheggio: “La mia opininone è che la macchina per forza si è fermata un’ora, lui doveva violentarla. Ha aggredito mia figlia in piena notte, quando lei si stava preparando una sigaretta e aveva il finestrino aperto”. Ora starà agli inquirenti fare chiarezza su questo ennesimo femminicidio.

Fonte: Repubblica, Today

 

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