160mila euro per una cena: “La qualità non è mai costosa”

Una cena costata quasi quanto un un appartamento. Sembra incredibile ma è successo davvero. Nel ristorante di un famoso chef dei clienti hanno pagato 160 mila euro.

Se siete in cerca del giusto rapporto tra qualità e prezzo forse non è il caso di prenotare un tavolo in questo ristorante. La qualità è sicuramente eccelsa ma lo scontrino potrebbe provocarvi un infarto.

Scontrino da incubo
160mila euro per una cena (Ansa/ Matteo Corner/archivio) Topday

Al momento di pagare, la tavolata si è trovata a dover sborsare 160 mila euro. Considerando che i commensali erano 14, ciascuno ha pagato 12 mila euro. Lo stipendio di un intero anno di lavoro per molti. Ma come ha sottolineato lo chef “la qualità non è mai costosa”. Non si tratta di Carlo Cracco– i cui prezzi non sono comunque a buon mercato – né di Bruno Barbieri o Filippo Lamantia. Questa volta lo scontrino da incubo è stato emesso dal ristorante dello chef Salt Bae nel suo ristorante  “Nurs-et Steakhouse”, ad Abu Dhabi. Il ristorante, rigorosamente di carne, è uno dei più cari ed esclusivi al mondo. Ma lo scontrino che lo chef ha pubblicato sul social, di ben 615mila dirha – la moneta ufficiale degli Emirati Arabi- che equivalgono a oltre 160mila euro, ha fatto storcere il naso a tanti utenti. E forse a scaldare gli animi è stata anche la frase che ha accompagnato la foto: “La qualità si paga”. A quel punto è scattata la polemica.Ovviamente chi ha cenato nel suo ristorante poteva sicuramente permettersi quel conto da capogiro, ma molti comuni mortali si sono sentiti offesi.

Scontrino da incubo

Scontrino 160mila euro
Scontrino 160mila euro (Instagram Salt Bae) Topday

Spesso Nusret Gökçe, conosciuto come lo chef Salt Bae, serve personalmente i clienti che ordinano il pezzo più costoso e che viene salato al momento: proprio a questo è dovuto il soprannome dello chef, alla particolare tecnica di salatura della carne. A costare molto sono però soprattutto le bevande alcoliche e i vini. Il gruppo dei 14 commensali ha speso 315 euro per 5 carpacci di manzo, 1.440 euro per due golden ottoman – la bistecca ottomana – 1.180 euro e 2.360 euro per le golden sirt. Questi ultimi due piatti vengono serviti ricoperti di oro alimentare in foglie. Fin qui, tutto sommato, nulla di così eclatante. In molti ristoranti italiani si può spendere più o meno la stessa cifra per quel tipo di pietanze. A far lievitare il conto sono state  le 5 bottiglie di vino Petrus: 85mila euro solo per quelle. Oltre ad altri vini molto costosi ordinati dai clienti. Ai vini bisogna aggiungere gli altri cocktails: un Negroni è costato 20 euro, una Heineken 15 euro.

Fonte: Fatto Quotidiano, Giornale

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