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Abbandonata in una Rsa. Quando i familiari scoprono il suo patrimonio, per Maria è la fine

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Samanta Airoldi

È giallo sulla morte improvvisa di Maria Basso. Nonostante la sua età la donna stava bene. Tutto è cambiato dopo l’incontro con una cugina.

Il 4 settembre Maria Basso festeggiava i suoi 80 anni nella casa di cura di Asiago in cui, da anni, era stata abbandonata. Il 16 dicembre è morta all’improvviso dopo un pranzo con i familiari. La Procura ha aperto un fascicolo.

Abbandonata in una Rsa/Topday

Maria Basso era originaria di Bassano, in provincia di Vicenza, ma aveva anche parenti in Sicilia. Da qualche anno viveva nella casa di risposo «Giovanna Maria Bonomo», sull’Altopiano di Asiago. Aveva un bel gruzzoletto da parte – circa 500 mila euro – che aveva deciso di lasciare ad una struttura di salesiani. Poi qualcuno le ha fatto cambiare idea e testamento. Si ipotizza che quel qualcuno sia Paola Pepe, cugina di secondo grado della vittima. Tutto era cominciato il 4 settembre: Maria Basso  aveva incaricato una delle infermiere della Rsa veneta in cui stava di occuparsi dell’organizzazione della festa radunando sia i parenti veneti sia quelli siciliani.  È stato solo in quel momento, in occasione del suo 80esimo genetliaco, che Maria ha  conosciuto Paola Pepe. Da quel momento Paola e il compagno sono andati a trovare Maria più volte. Il primo dicembre i siciliani si sono presentati ad Asiago e hanno portato Maria fuori a pranzo. Maria Basso, da quel giorno, non è più tornata nella casa di riposo di Asiago. La cugina ha informato la struttura che, a partire da quel momento, si sarebbe occupata lei dell’anziana la quale è stata poi sistemata in una casa di riposo di Catania, la Nuova Veters.

Morta dopo un piatto di spaghetti

Maria Basso/Topday

I parenti veneti della vittima sostengono che la cugina siciliana abbia costretto Maria al trasferimento a Catania o che, comunque, l’anziana sia stata plagiata. Una convinzione rafforzata dal fatto che nelle prime settimane di dicembre è arrivata al notaio di Marostica la richiesta di togliere a Clelia, cara amica di Maria, la procura speciale per gestire i conti dell’anziana, che sono stati affidati poi alla cugina Paola. La morte di Maria è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Parrebbe che ad  uccidere la donna siano  stati gli spaghetti offerti dai cugini siciliani, che le sarebbero  finiti nei polmoni: un’eventualità prevedibile dal momento che l’anziana, ormai da tempo,  mangiava solo omogeneizzati. Secondo i familiari del Veneto, Maria stava bene e sarebbe potuta vivere ancora a lungo. Nei prossimi giorni verrà aperto il testamento e questo sarà determinante.

 

Fonte: Messaggero, Corriere della sera

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