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Non trovano cameriere: “Preferiscono il Reddito di cittadinanza”, dicono

Published by
Samanta Airoldi

Ancora ristoratori che lamentano il fatto di non riuscire a trovare personale. A detta loro il Reddito di cittadinanza costituisce un ostacolo.

Regolare contratto e uno stipendio adeguato per il numero di ore richieste. Eppure due ristoratori di Padova non trovano nessuno che voglia lavorare per loro.

Il locale cerca una cameriera part-time/ Topday

Cercansi cameriera part-time, solo con contratto” – si legge sul cartello posto vicino alla cassa de L’Intermezzo di via Nicolò Tommaseo a Padova gestito dai due fratelli Alberto e Davide Baldin. Il locale offre servizio bar e pranzi veloci e, da qualche tempo, si è messo alla ricerca di una cameriera part-time per avere un supporto durante le ore del pranzo in cui il locale si riempie. Il contratto è chiaro: viene offerto un impiego part time di tre ore al giorno, l’inquadramento è quello di cameriera di quinto livello, il contratto è quello nazionale Fipe. Inserendo la quota tredicesima e quella della quattordicesima si arrivano a percepire 600 euro al mese circa, a cui va sommato il tfr di 2 mila euro se si resta in carica per due anni. A tutto questo vanno aggiunte le ferie. Sulla carta sembrerebbe tutto perfetto.

Tutta colpa del Reddito di cittadinanza

I fratelli Baldin/ Topday

Qual è dunque il problema. Uno dei due titolari del locale – Davide Baldin – spiega che  le candidate hanno chiesto di lavorare in nero per continuare a percepire il Reddito di cittadinanza: “Ce lo hanno detto chiaro e tondo. Mi ha scritto gente senza esperienza, gente che vuole cambiare vita, ma la stragrande maggioranza chiede sempre la stessa cosa. Ossia di lavorare in nero”. Nel locale c’è chi ha un contratto di 4 ore al giorno e riesce a percepire quasi 900 euro al mese: “La cifra comprende il salario più le quote quattordicesima e tredicesima. Con 0,90 al giorno, volendo, hanno anche il vitto. Senza contare che il lavoro va dal lunedì al venerdì con orario d’ufficio e non serale, anche questo è un vantaggio. Speriamo davvero di trovare la persona giusta“-  ha concluso il ristoratore. Intanto il cartello continua ad essere affisso alla cassa nella speranza che qualche giovane preferisca un posto fisso, seppur part time, al Reddito di cittadinanza che, inoltre, con il nuovo Governo di Giorgia Meloni, avrà vita breve.

Fonte: Corriere della sera,  Italia a tavola

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